Gli Incubatori delle start-up innovative dopo la riforma del 2025

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Gli Incubatori delle start-up innovative dopo la riforma del 2025

Gli Incubatori delle start-up innovative dopo la riforma del 2025

Con l’articolo 25 del Decreto-legge n. 179 del 2012 – recentemente modificato dalla Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023 (legge 16 dicembre 2024, n. 193), in vigore dal 18 dicembre 2024 – il Governo ha riconosciuto al comma n°5, oltre alle start-up innovative,  anche gli incubatori certificati, cioè quelle società di capitali con sede in Italia, costituite anche in forma cooperativa e iscritte nell’apposita sezione speciale del registro delle imprese, che offrono servizi diretti a sostenere la nascita, lo sviluppo e la stabilizzazione sul mercato delle start-up innovative.

L’attività di sostegno alle start-up innovative

Gli strumenti offerti da queste organizzazioni sono di vario tipo; tuttavia, quando si intende avviare un progetto imprenditoriale innovativo, è consigliato avvalersi della consulenza di professionisti del settore, in grado di supportare e tutelare lo startupper anche sotto il profilo economico-fiscale e legale, riducendo tutti gli eventuali rischi di business.

Gli incubatori hanno la funzione di coadiuvare e supportare le start-up innovative nel loro percorso di crescita:

  1. mettendo a loro disposizione strutture, locali e attrezzature adeguate ad accoglierle e a svolgere la propria attività (es.: sistemi di accesso in banda ultralarga alla rete internet, sale riunioni, macchinari per test, prove o prototipi, ecc.);
  2. fornendo un supporto costante in tema di business model, marketing, ecc., tramite i propri consulenti ed esperti in materia d’innovazione e sviluppo;
  3. mettendole in contatto con università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e partner finanziari (business angels, venturecapitalist, ecc.), che svolgano attività e progetti collegati alle start-up innovative.

I requisiti per l’iscrizione nel registro speciale

Per ottenere l’iscrizione nel registro speciale degli incubatori certificati (clicca qui per aprirlo), la società deve:

  • disporre di strutture, anche immobiliari, adeguate ad accogliere start-up innovative (spazi riservati per poter installare attrezzature di prova, test, verifica o ricerca);
  • disporre di attrezzature adeguate all’attività delle start-up innovative (sistemi di accesso in banda ultralarga alla rete internet, sale riunioni, macchinari per test, prove o prototipi);
  • essere amministrata o diretta da persone di riconosciuta competenza in materia di impresa e innovazione e avere a disposizione una struttura tecnica e di consulenza manageriale permanente;
  • avere regolari rapporti di collaborazione con università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e partner finanziari che svolgano attività e progetti collegati a start-up innovative;
  • avere adeguata e comprovata esperienza nell’attività di sostegno o di supporto e accelerazione di start-up innovative, la cui sussistenza è valutata sulla base di valori minimi individuati nella Tabella B del decreto del MISE del 22.12.2016.

Il possesso dei requisiti sopra indicati de deve essere autocertificato dal rappresentante  legale della società, mediante dichiarazione sottoscritta e depositata  presso  l’ufficio  del  registro  delle imprese, al momento dell’iscrizione nell’apposita sezione speciale, sulla base di indicatori e relativi valori minimi stabiliti nelle tabelle dell’allegato al decreto del MISE del 22.12.2016 (clicca qui per aprire l’allegato).

Agevolazioni

L’iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese consente agli incubatori certificati di usufruire di numerose agevolazioni, tra cui:

  1. l’accesso gratuito e semplificato al fondo di garanzia delle PMI;
  2. l’esonero dai diritti camerali e dalle imposte di bollo;
  3. la remunerazione ottenuta attraverso strumenti di partecipazione al capitale.

Il MISE ha messo a disposizione un’apposita scheda di sintesi delle agevolazioni (clicca qui per aprirla).

Credito d’imposta

L’articolo 32 della Legge annuale per la concorrenza del 2023 ha introdotto anche un contributo, sotto forma di credito d’imposta, in favore degli incubatori certificati che effettuino, direttamente o per il tramite di altri organismi specializzati, investimenti in start-up innovative, a decorrere dal periodo d’imposta 2025, nella misura dell’8% della somma investita.

La norma definisce, inoltre, i limiti entro i quali il beneficio può essere riconosciuto:

  • in ciascun periodo d’imposta, l’investimento massimo sul quale calcolare il credito d’imposta non può eccedere l’importo di 500.000 euro;
  • l’investimento deve essere mantenuto per almeno tre anni (c.d. “periodo di sorveglianza”);
  • l’eventuale cessione, ancorché parziale, dell’investimento nel corso del periodo di sorveglianza, comporta la decadenza dal beneficio ed il recupero dello stesso, maggiorato degli interessi legali.

Il contributo è concesso nel limite di spesa complessivo di 1.800.000 euro annui, a decorrere dal 2025.

Gli incubatori certificati

Tutte le società possono svolgere tali attività (ad oggi in Italia se ne contano più di 160), ma solo quelle in possesso di determinati requisiti stabiliti da Decreto del MISE  del 22.12.2016 (clicca qui per leggerlo) possono ottenere lo status di incubatore certificato iscritto nella sezione speciale del registro delle imprese e godere delle relative agevolazioni.

Attualmente, in Italia, gli incubatori certificati iscritti nel registro speciale sono 45, di cui 8 solamente in Lombardia, 6 in Piemonte e 5 nel Lazio, tutti nella città di Roma (clicca qui per aprire l’elenco).

Il possesso di tali requisiti viene monitorato annualmente dal MISE e questo dovrebbe rappresentare le start-up innovative la garanzia di affidabilità e serietà.

Tuttavia, nel 2018 Wired.it ha documentato lo “stato di salute” degli incubatori di start-up, evidenziando una situazione instabile e abbastanza preoccupante, soprattutto dal punto di vista economico-finanziario e in merito al reale supporto fornito ai neo imprenditori (clicca qui per leggere l’articolo).

Gli incubatori che svolgono attività di supporto e accelerazione delle startup

La Legge annuale per la concorrenza del 2023 ha disposto alcune modifiche all’art. 25 del D.L. n. 179/2012, relativamente alle norme sui requisiti e le attività degli incubatori certificati che svolgono attività di accelerazione di start-up.

Questi ultimi devono essere iscritti in una sezione speciale del registro delle imprese, differente rispetto a quella prevista per le start-up innovative e per gli incubatori certificati. Inoltre, sono esclusi dall’applicazione delle agevolazioni sopra indicate, previste per gli altri incubatori certificati.

L’importanza del supporto legale

Il nostro consiglio, soprattutto nel caso in cui la start-up intenda avvalersi del supporto di un incubatore, è quello di sceglierne uno tra quelli certificati iscritti nel registro speciale, che sia in grado di rispondere maggiormente alle vostre esigenze e abbia una rete di contatti seri e realmente interessati al vostro progetto.

Contestualmente, non può mancare il supporto di consulenti d’impresa esperti (avvocati, commercialisti, ecc.), che siano in grado di consigliarvi e assistervi in una fase cruciale come quella iniziale.

Il nostro Studio legale, grazie alla competenza e all’esperienza in tema di consulenza e assistenza alle start-up, sia in ambito legale che commerciale e societario:

  • fornisce a tutti gli imprenditori interessati ad avviare la propria start-up o a definire una business strategy ottimale, una consulenza e un’assistenza specifica nelle pratiche burocratiche e commerciali;
  • assiste i propri clienti nella fase di analisi del mercato, nella predisposizione del business plan e nella ricerca delle risorse economiche necessarie per finanziare la start-up;
  • affianca la start-up in ogni fase dello sviluppo, assistendo l’imprenditore nella scelta dell’incubatore certificato più idoneo alle sue esigenze e nei rapporti legali con quest’ultimo.

Contattateci immediatamente all’indirizzo info@studiolegalecoscia.it per una consulenza specifica.

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